Il Taccuino
DEDALOMULTIMEDIA
10-04-21
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La bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, #Next Generation Italia, un testo di 171 pagine, è stata consegnata ai ministri solo ieri in tarda serata. Le risorse previste sono di 222,9 miliardi, anche se le risorse impegnate arrivano a 310 miliardi perché viene considerata anche la programmazione di bilancio per il quinquennio 2021-26. Nella bozza tuttavia, non si parla di come e da chi verranno gestite tutte queste risorse. Il Piano presentato è un aggiornamento avanzato con una differente allocazione delle risorse rispetto alla originaria versione. Da una prima analisi sembrerebbe che le proposte avanzate dai rappresentanti dei partiti di maggioranza siano state accolte, almeno parzialmente. La riunione del Consiglio dei Ministri è convocata per esaminare ed approvare il testo del piano alle ore 21:30  di stasera.

La bozza prevede Missioni, Componenti, Linee di intervento

Il PNRR si articola in 6 Missioni, che a loro volta raggruppano 16 Componenti funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo. Le Componenti si articolano in 47 Linee di intervento per progetti omogenei e coerenti. I singoli Progetti di investimento sono stati selezionati secondo criteri volti a concentrare gli interventi su quelli trasformativi, a maggiore impatto sull’economia e sul lavoro. Le sei Missioni del PNRR rappresentano aree “tematiche” strutturali di intervento:

1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;

2. Rivoluzione verde e transizione ecologica;

3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile;

4. Istruzione e ricerca;

5. Inclusione e coesione;

6. Salute.

 

Le risorse del PNRR sono così ripartite

Digilitizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura 45,1 miliardi

Rivoluzione verde e transizione ecologica        67,5 miliardi

Infrastrutture per una mobiolità sostenibile    32 miliardi

Istruzione e ricerca                                           26,1 miliardi

Inclusione e coesione                                        21,3 miliardi

Salute                                                                18 miliardi

Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura

La missione si struttura in 3 componenti e si pone come obiettivo la modernizzazione del Paese, abbracciando la rivoluzione digitale, sia nella pubblica amministrazione (PA) sia nel suo sistema produttivo, le necessarie riforme “di sistema”, quella della Giustizia e la piena realizzazione di quella della PA, e – infine – investendo nei settori che più caratterizzano l’Italia e ne definiscono l’immagine nel mondo: il turismo e la cultura.

La prima componente riguarda la digitalizzazione e la modernizzazione della PA. In questo ambito, lo sviluppo di un cloud nazionale e la effettiva interoperabilità delle banche dati delle PA avviene in parallelo e in sinergia con il progetto Europeo GAIA-X, dove l’Italia intende avere un ruolo di primo piano. Sfruttando anche la digitalizzazione va sviluppato un “Programma di innovazione strategica della PA” che mira a completare il percorso delle riforme della PA realizzando un cambiamento strutturale per rafforzare la PA italiana, in maniera organica e integrata, ai diversi livelli di governo, attraverso una amministrazione capace, competente, semplice e smart, in grado di offrire servizi di qualità ai cittadini e alle imprese e da rendere più competitivo il sistema-Italia, con investimenti mirati e interventi di carattere ordinamentale a costo zero, volti a definire una cornice normativa abilitante al cambiamento per il rilancio del Sistema Paese. Infine, sarà e portata a termine la riforma della giustizia per accelerare i processi, anche potenziando digitalizzazione e capitale umano del sistema giudiziario italiano al fine di accelerare lo smaltimento del pregresso.

La seconda componente riguarda l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese (Transizione 4.0), ivi comprese quelle del comparto editoria e della filiera della stampa, la realizzazione di reti ultraveloci in fibra ottica, 5G ed investimenti per il monitoraggio satellitare. In quest’ottica, gli incentivi fiscali inseriti nel PNRR sono riservati alle imprese che investono in beni strumentali, materiali ed immateriali, necessari ad un’effettiva trasformazione digitale dei processi produttivi, nonché alle attività di ricerca e sviluppo connesse a questi investimenti. Si prevedono inoltre progetti per sostenere lo sviluppo e l’innovazione del Made in Italy, delle catene del valore e delle filiere industriali strategiche, nonché la crescita dimensionale e l’internazionalizzazione delle imprese, anche attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari a leva.

La terza componente, mira ad incrementare l’attrattività del sistema turistico e culturale del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, la formazione ed il potenziamento delle strutture ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici e il finanziamento dei progetti dei Comuni per investimenti su luoghi identitari sul proprio territorio (inclusi interventi sul patrimonio artistico-culturale di Roma in occasione del Giubileo). Il progetto Turismo e Cultura 4.0 con l’obiettivo di promuovere l’integrazione tra scuola, università, impresa e luoghi della cultura, prevede interventi in modo da destinare una quota significativa di risorse alle regioni del Mezzogiorno e agli ambiti di attività caratterizzati da un’incidenza elevata di professionalità femminile e giovanile.

Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica

La missione si struttura in 4 componenti ed è volta a realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia italiana coerentemente con il green deal europea e il PNIEC.

La prima componente, “Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare”, punta da un lato a conseguire una filiera agroalimentare sostenibile, migliorando la logistica e competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni climatico-ambientali, dall’altro allo sviluppo di impianti di produzione di materie prime secondarie e all’ammodernamento e alla realizzazione di nuovi impianti, in particolare nelle grandi aree metropolitane del Centro e Sud Italia, per la valorizzazione dei rifiuti in linea col Piano d’azione europeo per l’economia circolare. La strategia sull'economia circolare è finalizzata a ridurre l’uso delle materie prime naturali, di cui il pianeta si va progressivamente impoverendo, utilizzando "materie prime secondarie", prodotte da scarti/residui/rifiuti. Per incrementare il tasso di circolarità in Italia vengono proposti interventi per la realizzazione di impianti di trasformazione dei rifiuti finalizzata al loro recupero, partendo in particolare dai rifiuti da raccolta differenziata. La strategia sull’economia circolare interviene su un processo lungo e complesso teso a rendere l’Italia meno dipendente dall'approvvigionamento di materie prime e conseguentemente più forte e competitiva sui mercati internazionali. Per potenziare gli interventi verrà costituito un fondo operativo per far leva sulle risorse del PNRR destinato a favorire lo sviluppo dell’economia circolare.

La seconda componente, “Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile”, ha come obiettivo l’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e lo sviluppo di una filiera industriale in questo ambito, inclusa quella dell’idrogeno. Un contributo rilevante verrà dai parchi eolici e fotovoltaici offshore. Nell'industria siderurgica primaria, l'idrogeno rappresenta in prospettiva un’alternativa al gas naturale per la produzione di Ferro Ridotto Diretto (DRI). In linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni, è previsto un investimento per lo sviluppo del DRI connesso al progetto di decarbonizzazione dell’ex ILVA a Taranto e alla transizione per la produzione di acciaio verde in Italia. Una specifica linea di azione è rivolta allo sviluppo della mobilità sostenibile attraverso il potenziamento delle infrastrutture per il trasporto rapido di massa e delle ciclovie e a un imponente rinnovamento del parco circolante di mezzi per il trasporto pubblico locale. Enti locali e regioni saranno un attore fondamentale nella definizione e implementazione di questa linea di azione. La distribuzione territoriale degli investimenti di questa componente dedicherà una quota significativa di risorse, superiore al 34%, al Mezzogiorno.

La terza componente “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” punta all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture. Priorità sarà data alle scuole, agli ospedali (vedi Missione 6) e alle case di edilizia popolare.

La quarta componente, “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, prevede rilevanti interventi sul dissesto idrogeologico, sulla forestazione e tutela dei boschi, sugli invasi e la gestione sostenibile delle risorse idriche e sulle infrastrutture verdi urbane.

Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile

La missione è divisa in 2 componenti e si pone l’obiettivo di realizzazione un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale.

La prima componente, “Alta velocità di rete e manutenzione stradale 4.0”, si focalizza sulle grandi linee di comunicazione del Paese, innanzitutto quelle ferroviarie, in un’ottica di mobilità rapida, sostenibile e tecnologicamente avanzata. Accanto a un consistente intervento sulla rete ferroviaria, potenziato nel Mezzogiorno grazie al supporto dei fondi FSC, sono previsti alcuni investimenti per la messa in sicurezza e il monitoraggio digitale di viadotti e ponti stradali nelle aree del territorio che presentano maggiori criticità.

La seconda componente, “Intermodalità e logistica integrata”, prevede un programma nazionale di investimenti per un sistema portuale competitivo e sostenibile dal punto di vista ambientale per sviluppare i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione europee e valorizzare il ruolo dei Porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo.

Missione 4 – Istruzione e ricerca

La missione è divisa in 2 componenti ed è particolarmente focalizzata sulle generazioni future. Affronta il tema strutturale più importante per rilanciare la crescita, la produttività, l’inclusione sociale e la capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali. Ha due obiettivi fondamentali: (i) garantire le competenze e le abilità necessarie per affrontare le sfide presenti e future, intervenendo sui percorsi scolastici e universitari degli studenti, sostenendo il diritto allo studio e accrescendo l’incentivo delle famiglie a investire nell’acquisizione di competenze avanzate da parte dei giovani; (ii) rafforzare i sistemi di ricerca e la loro interazione con il mondo delle imprese e delle istituzioni.

La prima componente, “Potenziamento delle competenze e diritto allo studio”, è dedicata al potenziamento della didattica. Si prevede un notevole sforzo per colmare il ritardo del Paese nelle strutture e nei servizi dedicati all’età prescolare, iniziative per il contrasto alla povertà educativa e per la riduzione dei divari territoriali nella quantità e qualità dell’istruzione, in particolare nel Mezzogiorno, interventi per la didattica digitale integrata, per le competenze STEM e il multilinguismo, con un focus specifico alla formazione delle donne.

La seconda componente, “Dalla ricerca all’impresa”, guarda alla ricerca di base, applicata, e al trasferimento tecnologico per rafforzare il sistema della ricerca lungo le diverse fasi della maturità tecnologica, agendo in maniera sistemica sulla leva degli investimenti in R&S. Una prima direttrice di intervento è rivolta al potenziamento della filiera di R&S attraverso grandi infrastrutture di ricerca, partenariati allargati per lo sviluppo di progetti di ricerca. Una seconda direttrice si focalizza sul potenziamento dei meccanismi di trasferimento tecnologico, incoraggiando – con partnership ed investimenti pubblici e privati – l’innovazione attraverso l’uso sistemico dei risultati della ricerca da parte del tessuto produttivo. Sono contemplati, in quest’ambito, investimenti per il potenziamento di strutture di ricerca e la creazione di “reti nazionali” di R&S su alcune tecnologie abilitanti (Key Enabling Technologies), la creazione di "ecosistemi dell'innovazione” attorno a “sistemi territoriali” di R&S.

Missione 5 – Inclusione e coesione

La missione è divisa in 3 componenti ed ha un ruolo di grande rilievo nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il PNRR, di sostegno all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, nonché di aumento dell’occupazione, soprattutto giovanile e di rafforzamento della formazione sul lavoro e per i disoccupati e di miglioramento della qualità del lavoro.

La prima componente, “Politiche per il lavoro”, si concretizza nella revisione strutturale delle politiche attive del lavoro, nel rafforzamento dei centri per l’impiego e della loro integrazione con i servizi sociali e con la rete degli operatori privati; nella modernizzazione del mercato del lavoro al fine di migliorare l’occupazione e l’occupabilità, soprattutto giovanile (attraverso l’apprendistato duale e il servizio civile universale), e in particolare dei NEET, delle donne e dei gruppi vulnerabili; e nella promozione di nuove competenze (attraverso la riforma del sistema di formazione). La dimensione di genere, generazionale e territoriale di questa componente è ulteriormente rafforzata dalla complementarità con le misure di decontribuzione per i giovani, le donne ed il Sud, parzialmente finanziate attraverso il ReactEu.

La seconda componente, “Infrastrutture sociali, Famiglie, Comunità e Terzo Settore”, mira a supportare situazioni di fragilità sociale ed economica, a sostenere le famiglie e la genitorialità. Una specifica linea d’intervento è pensata per le persone con disabilità o non autosufficienti e prevede l’incremento di infrastrutture e la messa a disposizione di servizi e reti di assistenza territoriale, accelerando il processo di deistituzionalizzazione attraverso percorsi di autonomia accompagnati da servizi integrati di assistenza domiciliare. Si interviene inoltre con progetti volti ad intercettare le principali vulnerabilità sociali in materia di povertà materiale, disagio abitativo, attraverso il rafforzamento dei servizi sociali e potenziando le iniziative di housing sociale. In questa componente, sono integrati gli interventi previsti dal Family Act coerenti con le priorità strategiche e trasversali del PNRR, valorizzando il contributo del Terzo Settore.

La terza componente, “Interventi speciali di coesione territoriale”, prevede il rafforzamento della Strategia nazionale delle aree interne rilanciata dal Piano Sud 2030, con interventi sulle infrastrutture sociali e misure a supporto dei giovani e finalizzate alla transizione ecologica. Sono inseriti in questa componente ulteriori fondi per la ricostruzione privata e il potenziamento dei servizi pubblici nelle aree colpite dai terremoti. Inoltre, la componente include interventi concentrati nelle regioni del Sud per realizzare infrastrutture e laboratori per il trasferimento tecnologico in contesti urbani marginalizzati da rigenerare.

Missione 6 – Salute

La missione è divisa in 2 componenti ed è focalizzata su due elementi: il primo è su un cambio di paradigma nell’assistenza sociosanitaria basato sullo sviluppo di una rete territoriale che consenta una vera vicinanza alle persone secondo un percorso integrato che parte dalla “casa come primo luogo di cura”, per arrivare alle “Case della comunità” e quindi alla rete ospedaliera; il secondo elemento è dato dall’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del SSN.

La prima componente, “Assistenza di prossimità e telemedicina”, mira a potenziare e riorientare il SSN verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria; a superare la frammentazione e il divario strutturale tra i diversi sistemi sanitari regionali garantendo omogeneità nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza - “LEA”; a potenziare la prevenzione e l’assistenza territoriale, migliorando la capacità di integrare servizi ospedalieri, servizi sanitari locali e servizi sociali. Si intende anche sviluppare un modello di sanità pubblica ecologica e un sistema di sorveglianza della sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti, in grado di preservare la salute dei cittadini a partire dalla salute dell’ambiente, mitigando l’impatto dei fattori inquinanti.

La seconda componente, “Innovazione dell’assistenza sanitaria”, è finalizzata a promuovere la diffusione di strumenti e attività di telemedicina, a rafforzare i sistemi informativi sanitari e gli strumenti digitali a tutti i livelli del SSN, a partire dalla diffusione ancora limitata e disomogenea della cartella clinica elettronica. Rilevanti investimenti sono quindi destinati all’ammodernamento delle apparecchiature e alla realizzazione di ospedali sicuri, tecnologici e sostenibili.

 

Gaetano Mellia

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