Come un abile stratega del male il covid-19 costringe famiglie e comunità a separarsi, spinge le aziende in bancarotta e ci priva di tutte quelle opportunità e progettualità che un anno fa erano date per scontate. E non solo.
Le ansie legate alla trasmissione del virus, l’impatto psicologico dei confinamenti e dell’autoisolamento, gli effetti della disoccupazione, le preoccupazioni finanziarie e l’esclusione sociale hanno un impatto sulla salute mentale di lungo termine e di vasta portata. Le indagini nazionali condotte durante le fasi iniziali della pandemia hanno rivelato che un terzo o più della popolazione adulta era in difficoltà. Un’indagine dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) sul covid-19 e sui giovani ha rilevato che la pandemia ha significato che un giovane su due (tra i 18 e i 29 anni) è soggetto a depressione e ansia e uno su sei probabilmente ne è colpito. Fino al 20 per cento degli operatori sanitari soffre di ansia e depressione.
È evidente che nessun gruppo demografico o di età è stato risparmiato anche se in modo differente.
Anche in prossimità delle festività natalizie e nel corso della stagione invernale la situazione è aggravata dalle ansie procurate dallo sconvolgimento delle abitudini e dalla limitazione frustante della qualità delle relazioni sociali.
Il ridimensionamento dei rapporti che ben che vada, in molti casi, si limitano ad essere solo virtuali, innanzi allo schermo dei propri smartphone e computer, rende più fragile la convivenza tra persone che sono spinte ad isolarsi e a sprofondare in una ricerca, non sempre proficua, di risposte esistenziali.
Se non fosse che siamo alla vigilia di una nuova fase con la somministrazione del vaccino anche la speranza si troverebbe a combattere per la sopravvivenza.
Oggi è imperativo essere consapevoli della situazione e delle fragilità che dobbiamo fronteggiare. Così da prenderci cura della nostra salute che richiede, però, di non abbandonarci a fatalistici “Il tempo cura ogni cosa” o “Non abbiamo speranza”………
In ogni modo possibile dobbiamo sostenere tutte le iniziative pubbliche e private che adottano misure per contrastare l’impatto sulla salute mentale sugli individui e sulle nostre comunità. In questa stagione del dare, proteggere la nostra salute mentale e il nostro benessere e promuovere quello degli altri, è uno dei migliori regali che possiamo fare.
Gaetano Mellia