Gesualdo Prestipino nasce ad Enna il 15 ottobre del 1933. Si diploma presso l'Istituto d'Arte di Palermo. Esordisce giovanissimo come pittore, ma il fulcro del suo percorso artistico sarà sempre la scultura.
La sua prima mostra è un evento di carattere politico-sociale e di chiara denuncia. Nei primi anni Settanta presenta un'ampia sintesi del suo lavoro in Germania, a Freiburg e Lorrach. Soggiorna a Milano e l'anno seguente si reca a Parigi, in cerca di esperienze umane e sociali. Animato dal bisogno di scoprire materiali e forme, è affascinato dalla pittura di Franz Marc. Trasferitosi in Svizzera, torna frequentemente a Milano, con periodici soggiorni a Torino, dove respira il fermento artistico della nascente arte povera. Ritorna ad Enna (dove vive tuttora sulle sponde del lago di Pergusa) tuffandosi senza esitazioni nella ricerca dell'essenzialità delle forme. Lavora per diversi anni a un lungo ciclo di opere, di temi differenti e sperimentazioni varie, fino all'esplorazione, quasi ossessiva, del mondo della pietra.
Dopo forme di sapore arcaico – una sorta di realismo plastico astratto – il fascino del Mito lo attrae nel suo infinito mondo. Disegni, bozzetti, cere, gessi e bronzi dal tema mitologico, in cui la figura si trasforma e si nasconde dietro il mito stesso. Una fascia la avvolge, la cela, amplificandone il senso e il mistero. L’opera, già concettuale, diventa un rimando mentale. La strada per un percorso totalmente astratto è intrapreso. Protagonista non è più la figurazione ma la libertà del segno. Prendono forma i disegni delle fasce a tutto campo su carta siciliana, e poi bronzi e gessi, dove la fascia si assottiglia avvolgendosi e innalzandosi in spirali: stele, cilindri, cubi, avvolti da una fascia ora leggera, ora imponente, ora frammentata fino a piccoli tasselli, quasi mosaici. La linea curva si fa dolce, e perfino la materia ferrosa diventa piuma, segno leggero per movenze informali.
Da qui parte una ricerca nuova, una nuova profondità di pensiero. Nuovi materiali industriali si prestano a nuove rappresentazioni che rimandano alla Spagna, al mondo arabo e all’estremo Oriente, in opere sempre più lontane dal figurativo, dal segno grafico sempre più ludico.
Gesualdo Prestipino
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www.prestipinoarte.com Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.