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Realizzazione di un Campo Nomadi a Palermo

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Premesso che già esiste un consulente per i nomadi architetto Vincenzo Vella  già nominato consulente dal Sindaco Cammarata , "a titolo gratuito",  per un periodo di 6 mesi nel 2009, che si è prontamente adoperato affinchè si risolvesse l'annoso e gravoso problema che affligge la nostra città da ormai più di 20 anni, redigendo di concerto con gli uffici tecnici comunali competenti un progetto di massima frutto della sua tesi di laurea donata per l'occasione "gratuitamente" al comune di Palermo, affinchè si allocassero i ROM nel miglior modo possibile in delle apposite aree individuate all'interno del patrimonio comunale frutto delle aree confiscate alla mafia. Il tutto fu' inviato in tempo utile per come citava il bando statale, al Ministero degli Interni per poter ottenere il relativo finanziamento messo a disposizione per tutti i comuni d’Italia che ne avessero bisogno. E' ovvio che la componente politica presente nell'Amministrazione Comunale e di riferimento al Ministero dell'epoca avrebbe dovuto fare anch’essa la sua parte, invece  non si è sufficientemente attivata e pertanto la nostra città è stata esclusa dal finanziamento. Quanto sopra per precisare che non è sufficiente l'intervento solo di un tecnico per ottenere un finanziamento, bensì è il ruolo specifico dell'Amministrazione comunale a doversi fare parte attiva nel promuovere tali iniziative che alla fine diventano, , l'ennesima occasione perduta, infatti credo che se l'Amministrazione Comunale avesse perseguito ed insistito sulla strada a suo tempo indicata oggi la nostra città di Palermo avrebbe finalmente il suo bel campo nomadi ben attrezzato come in altre parti d'Italia hanno già saputo fare e non avremmo ancora un campo rom abusivo da piu' di 20 anni nel parco reale della favorita con gente che vive come animali tra topi zanzare e roghi. L'Amministrazione non ha neanche provveduto al rinnovo, impedendo di conseguenza al consulente di poter indicare nuove strade percorribili comprese le possibili vie che portano all'accesso dei fondi europei. Per tanto si riportano di seguito le operazioni svolte affinchè si realizzasse tale importante opera:

Ipotizzando un campo con 250 persone, con unità abitative di 5 persone cadauna, il numero delle unità abitative ammonterebbe a 50, allocate su 25 aree di sosta (piazzole) – 2 unità abitative per ogni piazzola.

Il campo dovrebbe essere recintato, provvisto di un solo ingresso e video sorvegliato (vedi campo via di salone); la vigilanza, h24, potrebbe essere effettuata in quattro turni di due operatori la mattina e il pomeriggio e tre operatori in orario notturno.

Un’unità abitativa dovrebbe essere destinata ad alloggio della vigilanza ed altre due per i servizi socio-sanitari presenti all’interno del campo. Il servizio sociale municipale dovrebbe prevedere la presenza fissa di personale qualificato per promuovere e favorire le iniziative tese all’inserimento sociale e lavorativo degli occupanti delle aree di stazionamento, per consentire l’inserimento e la frequenza scolastica dei minori, per segnalare le situazioni di inosservanza e per seguire le problematiche socio-assistenziali evidenziatesi tra i nomadi.

Anche nel caso in cui fosse utilizzato personale tecnico esterno all’Amministrazione, la responsabilità della gestione servizi rimarrebbe in capo al servizio sociale municipale.

Si dovrebbe poi creare un’area comune che accolga attività di aggregazione e dove potrebbero operare associazioni di volontariato in raccordo con gli stessi servizi sociali.

Il campo dovrebbe essere dotato dei servizi essenziali, fogne, luce e acqua, nonché di un servizio di raccolta rifiuti. La manutenzione ordinaria e la pulizia degli spazi individuali e comuni dovrebbe essere affidata ai residenti del campo (anche attraverso la costituzione di una cooperativa formata dagli stessi residenti per le aree comuni) con l’obbligo, come da regolamento allegato, di mantenere pulito e decoroso lo stesso e di non alterare le strutture originarie.

Si allega preventivo di massima.

Inoltre bisogna proporre tramite il Sindaco al Presidente della Regione Siciliana l’istituzione di una legge regionale sui ROM, le cui finalità sono perseguite attraverso questi interventi:

1) Erogazione di contributi ai comuni per favorire la conoscenza e la tutela delle forme espressive, delle tradizioni culturali e delle produzioni artistiche ed artigianali tipiche delle popolazioni nomadi,(mercatini ROM,cooperative per le donne,quali artigianato e sartoria).

2) Erogazione di contributi a comuni per la realizzazione, gestione e manutenzione di campi di sosta e  transito appositamente attrezzati; tali campi,dovranno essere situati in località in cui sia facile l'accesso ai trasporti pubblici,ai negozi e alle scuole.

3) Agevolazioni per il reperimento e/o l'acquisto della casa alle popolazioni nomadi che preferiscono adottare la vita sedentaria, organizzazione di corsi di formazione professionale per favorire l'inserimento in ambito lavorativo,la valorizzazione delle loro attività artigianali tipiche,scolarizzazione dei minori,tenuto presente  che il basso livello di frequenza scolastica dei figli dei nomadi,ostacola gravemente la loro possibilità di progresso sociale ed economico.

4) Il contributo della Regione sulla spesa relativa all'attuazione delle iniziative predette, può essere concesso fino al 80% della spesa.

Proposta di modifica ed integrazione del Regolamento vigente sui campi nomadi approvato con delibera n° 255 del 4/8/1994 dal Consiglio Comunale di Palermo.

1) Il campo di sosta deve essere dotato di recinzione, servizi igienici, illuminazione pubblica, impianti di allaccio di energia elettrica e gas, più area giochi per i bambini, attività folcloristiche per adulti. L'unità sanitaria locale competente per il territorio garantisce al campo di sosta la vigilanza igienica e l'assistenza sanitaria. I ROM che intendono accedere al campo di sosta devono versare un contributo al Comune.

L'area da adibire al campo di sosta deve essere classificata"zona ad attrezzature speciali ad uso pubblico", zona F di cui all'art.2 del D.M.2/04/1968, istituire  la consulta regionale per la tutela delle popolazioni ROM cRpR (vedi art.9 L.R.82 del 24/05/1985 Lazio).

2) L'assessorato alle Attività sociali, deve avere la competenza al rilascio delle autorizzazioni alla ammissione nel Campo dei nuclei familiari con relativa

assegnazione in uso delle piazzole di sosta per roulottes e/o camper e/o moduli abitativi o prefabbricati degli spazi comuni e dei servizi. Lo stesso Assessorato avrà il compito di promuovere l'attività di inserimento scolastico dei minori e la relativa sorveglianza sull'efficacia delle azioni intraprese.

3) Istituire d’ufficio un presidio socio-educativo operante nel villaggio nomadi presso la struttura attigua di proprietà del comune, con un coordinatore nominato dall'Assessore al ramo che ha l'obbligo di relazionare trimestralmente sulle attività espletate ed un assistente sociale  all’uopo assegnato. Tale presidio che sarà soprattutto di ordine pubblico, dovrà essere istituito con l’assegnazione di un paio di vigili urbani, che avranno assegnate le funzioni di controllo e sicurezza del campo, con un servizio offerto H24, che assicurerà inoltre la prevenzione, l’integrazione ed l’assistenza di carattere socio-economico e culturale dei ROM nel territorio comunale. Contemporaneamente a tali studi svolti sulla regolamentazione e gestione dei ROM, il sottoscritto si sta’ adoperando a reperire i fondi per il finanziamento statale tramite una circolare emanata in data 11/02/09 dal Ministero dell’Interno di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze che prevede un capitolo sino a 30.000.000 di Euro a cui poter attingere da parte dei Comuni, finalizzato come riporta l’art. 2 della stessa….. “per la realizzazione di progetti ed interventi diretti alla eliminazione e riqualificazione delle aree adibite a campi nomadi” e precipuamente nella fattispecie in un territorio assegnato all’uopo dalla Amministrazione Comunale, pervenutomi per conoscenza con nota n° 339291 del 6/5/09 da parte del Settore Risorse Immobiliari e ceduto in data 18/5/09 all’Assessorato alle Attività Sociali del Comune di Palermo e consistente precipuamente in un terreno sito in C.da Ciaculli Fondo Costa di mq. 11008 che per le sue peculiarità intrinseche, va’ in deroga allo strumento urbanistico comunale ai sensi dell’art.26 L.R. n° 19 del 22/12/05 comma 4°.  Ma ci sono in alternativa altri terreni da poter prendere in considerazione come uno all’Acqua dei Corsari vicino il depuratore ed un altro attiguo alla cava Bordonaro alle spalle del quartiere Borgo anch’esso bene confiscato e nella disponibilità del Comune di Palermo.

Arch. Fabrizio Vella

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