“Dopo avere visto all'opera il vice sindaco Cappa nella passata consiliatura ho
deciso di abolire la funzione”. Con questa battuta scherzosa il sindaco Dipietro in consiglio comunale, introducendo il dibattito su una mozione riguardante la nomina del vice sindaco, ha liquidato il capogruppo del Partito Democratico, Salvatore Cappa, il quale non gode più di un'ottima salute politica.
Già, perché il capogruppo piddino, con il suo fare “ondivago” è riuscito a scontentare tutti; in primo luogo il suo gruppo che ormai non gli riconosce più alcun ruolo di leader in seno al consiglio comunale; all'interno del partito dove laddove avesse qualcosa da dire rimane inascoltato.
Ma è riuscito anche a non essere più un interlocutore con la altre forze politiche e con l'amministrazione comunale, probabilmente perché tra la cose che dice e quelle che fa c'è un abisso. La battura del sindaco Dipietro è sì ironica, ma nasconde anche una verità: Cappa non è affidabile sul piano politico perché non rappresenta più il gruppo consiliare che lo ha già mollato.
E che “i suoi consiglieri” si siano proprio stancati di lui lo testimonia il fatto che ora questi si muovono da soli, con o senza il suo consenso.
Ma se le cose stanno così cosa aspetta il capogruppo a rassegnare le dimissioni?
Misteri della fede visto che siamo nella Settimana Santa.
Massimo Castagna