Passata la sbornia elettorale la politica torna ad occuparsi di cose più locali decisamente interessanti. Il sindaco Dipietro per evitare la mozione di sfiducia (poi fallita in aula) aveva rimesso assieme i cocci della coalizione che lo aveva eletto, rinviando ad altra data l'assegnazione della delega di vice sindaco e rinviando a dopo le regionali, così come da accordi con Sicilia Futura, il riassetto della giunta. In pratica Sicilia Futura ad oggi ha due consiglieri e due assessori nelle persone di Angelo Girasole e Giusi Macaluso, il primo al bilancio, il secondo alla solidarietà sociale.
Ebbene Sicilia Futura dovrebbe cedere un assessorato e quindi, teoricamente, ad uscire dovrebbe essere Girasole da sempre inviso al sindaco, ma si sa i due da tempi immemori si odiano cordialmente.
Uscendo un assessore quello entrante dovrebbe essere della cosiddetta area renzi che conta cinque consiglieri (Campanile, Colaleo, Savoca, De Rose, Lo Giudice). Chi potrebbe essere il prescelto? Non sarà De Rose perchè è già presidente del consiglio; non sarà Campanile che di fatto funge da portavoce di questo gruppo. Restano Miriam Colaleo, Giuseppe Savoca ed Emilia Lo Giudice. Escludendo la Lo Giudice oberatissima da impegni di lavoro restano Colaleo e Savoca; se il sindaco decide di scegliere la Colaleo significa che la Macaluso, attuale assessore, che nonostante stia lavorando bene, non ha molti amici all'interno della coalizione, lascerebbe il posto a Paolo Gargaglione, perchè in giunta almeno una donna deve esserci. Se non entra la Colaleo, resta Savoca. Chiunque dei due entri dovrebbe dimettersi da consigliere e al loro posto entrerebbero i primi dei non eletti Giuseppe Perri e Paolo Fazzi.
Potrebbe a questo punto aprirsi la strada di un assessore esterno al consiglio: i nomi non sono tanti. Lorenzo Colaleo responsabile del corpo volontari di protezione civile e Gianfranco Gravina, ex consigliere comunale, da parecchi mesi ormai organico all'area del segretario nazionale e nostro validissimo collaboratore .
In ogni caso l'area renzi è rappresentata dal sindaco Di Pietro, dal presidente del consiglio De Rose, dall'assessore Contino che in tanti lo vedono già in quota renzi e un altro assessore che sarà designato.
Nei prossimi giorni comunque la matassa dovrebbe essere dipanata, ma non è una cosa così semplice.
Un altro nodo per il sindaco è quello di assegnare la delega di vice sindaco. Il primo cittadino si sa vorrebbe assegnarla a Dante Ferrari, ma Enna Rinasce (Forza Italia) ha già in giunta anche Biagio Scillia. Quindi due assessori e non può certo avere anche il vice sindaco. Amare Enna (ex MPA) è rappresentata in giunta solo da Francesco Colianni, quindi logica vorrebbe che lo stesso Colianni dovrebbe avere la delega di vicesindaco.
L'amore tra Di Pietro e Paolo Colianni non è mai scoppiato, anzi il primo cittadino che le cose se le lega al dito, non dimentica che ad aprire la crisi durata otto mesi se non ricordiamo male, fu proprio l'ex Mpa e a questi la delega probabilmente non sarà mai data.
Staremo a vedere, perchè intanto nel Pd l'ascia di guerra non è stata sotterrata; pare proprio che per i 4 consiglieri che hanno votato contro la mozione di sfiducia sia in arrivo l'espulsione dal gruppo.
Massimo Castagna