La classifica annuale sulla qualità della vita, realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, ha analizzato nove dimensioni: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero e turismo, reddito e ricchezza. Inoltre, sono state considerate altre 14 sottodimensioni e 92 indicatori di base.
Secondo la ricerca, la qualità della vita è risultata buona o accettabile in 63 delle 107 province italiane, in linea con gli ultimi due anni. Tuttavia, ciò significa che circa 21,9 milioni di residenti vivono in territori con una qualità della vita scarsa o insufficiente, rappresentando il 37,2% della popolazione italiana.
Nella classifica, Crotone si trova all’ultimo posto, come nel 2022. Anche Palermo(98), Messina (105), Caltanissetta (106), Enna (100), Catania (103), Siracusa (102) e Agrigento (104) si trovano tra le posizioni più basse. D’altra parte, Bolzano ha conquistato il primo posto, seguita da Milano e Bologna.
La ricerca ha anche evidenziato una frattura tra il Centro Nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità. Le città metropolitane del Centro Nord hanno mostrato una forte ripresa negli ultimi due anni, come evidenziato dal secondo posto di Milano e dalle buone performance di Bologna, Firenze, Torino e Roma. Tuttavia, nelle aree del Mezzogiorno, le aree di disagio sociale e personale stanno aumentando.
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