La riserva naturale orientata delle Saline di Trapani e Paceco è un'area naturale protetta della Sicilia istituita nel 1995 e comprende una fascia costiera estesa quasi mille ettari, suddivisi in zona A di Riserva e zona B di Pre-Riserva, nel territorio dei comuni di Trapani e Paceco.
Accanto all'antica attività di estrazione del sale marino (le saline sono in gran parte di proprietà privata), la riserva offre riparo a numerose specie di uccelli migratori; è una importante zona umida “Ramsar”, nonché una tra le più importanti aree umide costiere della Sicilia occidentale ed è gestita dal WWF.
Sono presenti, all'interno della Riserva, numerosi mulini a vento dai caratteristici tetti di un colore purpureo, che contribuiscono a rendere la vista ancora più suggestiva; questi sono tradizionalmente di due tipi: quelli utilizzati per pompare l'acqua dai bacini e quelli impiegati per la macinatura dei cristalli di sale.
Le saline di Trapani sono presenti sul territorio da secoli: di origine fenicia, ne è stata documentata la presenza già nel periodo normanno (XII secolo), periodo in cui Federico II impose il monopolio di stato proprio sulla produzione di sale, usato per la conservazione dei cibi. La privatizzazione delle saline risale agli Aragonesi, ma furono gli Spagnoli a dare un forte impulso all'economia della zona, promuovendo Trapani come centro europeo più importante per la produzione del sale.
Il lento periodo di decadenza, successivo alla dominazione spagnola, durò fino ai giorni nostri con l'istituzione della Riserva, avvenuta con decreto dell'Assessore al territorio e ambiente della Regione siciliana n. 257 dell'11 maggio 1995, ed il suo affidamento in gestione al WWF Italia. È stato emananto un regolamento che ha permesso di "esercitare la salicoltura nelle aree tradizionalmente a ciò destinate e l'attività di acquacoltura di parte delle saline", permettendo quindi un rilancio delle attività produttive e della lavorazione del sale.
Oggi vi si produce il “Sale marino di Trapani”, inserito nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali siciliani riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, nel 2011.
Foto di Taniafa - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=21792373
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