Montalbano Elicona è un piccolo centro abitato situato in provincia di Messina. Fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia ed è stato proclamato, nel 2015, “borgo dei borghi”.
Secondo alcuni studiosi, il toponimo “Montalbano” deriva dal latino “mons albus”, in riferimento ai monti imbiancati di neve; altri invece fanno derivare il toponimo dall’arabo “al-bana”, “luogo eccellente”. Studi più recenti ne fanno derivare il nome da Sesto Nonio Albano, latifondista romano, cittadino della vicina Tindari, che sarebbe l’eroe eponimo della città.
Il nome del fiume Elicona è di chiaro etimo greco (elikon = tortuoso) e compare presumibilmente nel IV sec. a.C.
Il borgo ha visto la conquista di bizantini, arabi e normanni: ognuno di questi popoli ha lasciato una traccia nella storia di Montalbano Elicona. Il periodo normanno, ad esempio, ha lasciato traccia nel lessico e nella fonetica del dialetto del borgo ed fu proprio in questo periodo che la rocca di Montalbano di arricchì di torri e divenne possedimento demaniale, rimanendo tale anche sotto gli svevi. .
Nel 1211 l’imperatore Federico II di Svevia concede la rocca in dote alla sua prima moglie Costanza d’Aragona; ma per essersi ribellato all’imperatore, come le altre colonie lombarde della Sicilia, nel 1233 il borgo è distrutto e gli abitanti sono deportati in parte ad Augusta e in parte a Palermo ed Agrigento; tuttavia, Federico II, consapevole dell’importanza strategica di Montalbano, ricostruisce il castello inserendolo in un piano generale di consolidamento delle fortezze siciliane. con re Manfredi nel 1262 Montalbano è elevata al rango di contea e affidata a Bonifacio Anglona, zio dello stesso re; gli angioini nel 1270 continuano l’opera di consolidamento del castello, ma il periodo d’oro di Montalbano coincide con l’arrivo di Federico II d’Aragona che vi stabilisce la sua residenza, (1302-1308) fortificando il castello e circondando di nuove mura il borgo.
Nel 1623, sotto Giacomo Bonanno, la baronia è elevata a ducato, il quale è retto dai Bonanno fino al 1805, quando Montalbano passa in mano alla Compagnia di Gesù fino all’unità d’Italia.
All'interno del borgo è possibile ammirare portali di ottima fattura che ornano le facciate dei palazzi signorili, ma anche effigi di animali, rose, spighe, delfini... Altra particolarità, inoltre, è la grande quantità di vicoletti che formano quasi un labirinto.
Chi vi fa visita non può non ammirare il castello medievale, con la muratura perimetrale merlata risalente al periodo svevo. L’elemento più straordinario dell’intero castello è la cappella reale di epoca bizantina, che custodirebbe secondo alcuni studiosi le spoglie di Arnaldo da Villanova, una delle figure più importanti del suo tempo, medico, alchimista e riformatore religioso in odore di eresia, morto nel 1310 e del quale sono attestate numerose presenze a Montalbano insieme al re Federico.
Da ammirare anche la chiesa Madre, edificata nel medioevo, fu rifondata e ampliata nel 1654, anno in cui furono aggiunte le due navate laterali e venne eretto il campanile.
Oltre alla miriade di sculture in pietra, a Montalbano spiccano sulla via Mastropaolo i due magnifici portali barocchi di casa Messina-Ballarino, scolpito nel ’600 da Irardi da Napoli, e di Casa Mastropaolo, opera settecentesca di un mastro scalpellino locale.
Interessante anche la fontana del Gattuso, detta ’u roggiu.
Da vedere infine la trecentesca chiesa dello Spirito Santo, vicino a Porta Giovan Guerino, e il santuario di Maria Santissima della Provvidenza.
Dal belvedere Portello si abbracciano con lo sguardo le vette dei Nebrodi, il capo Milazzo e le isole Eolie.
Fonte: Borghi più Belli d'Italia - https://borghipiubelliditalia.it/borgo/montalbano-elicona/#1480501243618-2a214ae1-e0f1
Foto di Erm67 - English wikipedia - Pkoto taken by Erm67 at Montalbano Elicona - released under the GDFL licence, GFDL, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7554838
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