Le pulizie condominiali rientrano tra le spese di ordinaria manutenzione. Affinché le parti comuni dei condomini (atrio d’ingresso, scale, vani ascensore e molto altro) mantengano il giusto decoro e un adeguato livello di igiene, sono necessari interventi di pulizia, che di solito hanno cadenza settimanale, ma possono essere anche più frequenti: i costi ricadono nel bilancio predisposto dall’amministratore e vanno a incrementare le quote condominiali ordinarie.Al fine di comprendere cosa includono le pulizie condominiali, un buon punto di partenza è costituito dall'articolo 1117 del Codice Civile che, tra leparti dell’edificio “necessarie all’uso comune”, indica “le scale, i portoni di ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e le facciate; …le aree destinate a parcheggio nonché i locali per i servizi in comune, come la portineria…”.Un ulteriore pulizia che oggi vine prevista nei condomini viene rappresentato dalla necessità di lavare i contenitori condominiali per la raccolta differenziata dei rifiuti, nel caso siano collocati all’interno delle parti comuni o all'esterno. Oggi a causa della presenza nel nostro territorio del Covid-19 risulta necessaria una pulizia molto più accurata nelle parti comuni,infatti,quest'ultima deve essere effettuata con prodotti specifici atti a rendere disinfettate le aree comuni. Ancor di più diventa quasi obbligatorio quando all'interno dell'edificio condominiale sono presenti ambulatori medici o studi professionali.
La pulizia condominiale considerata come aggravio di spesa per ciascun condòmino le decisioni sull’affidamento del servizio di pulizia spettano all’assemblea, che si pronuncia a maggioranza semplice in seconda convocazione dopo avere preso visione dei preventivi di una o più imprese specializzate. La Legge 82/1994 (articolo 1, comma 1) stabilisce come requisito per le imprese di pulizia l’iscrizione nell’albo delle imprese artigiane presso le Camere di commercio.Il relativo costo va suddiviso sulla base dei criteri previsti dal Codice Civile. Spesso soprattutto nei piccoli condomini la spesa della pulizia viene considerata alta per i costi o non proporzionale alle reali esigenze condominiale, per cui si preferisce “ il fai da te”.Una delibera che affidasse il servizio direttamente ai condomini, sulla base di un criterio turnario, sarebbe da considerarsi nulla, perché si pretenderebbe in tal modo di modificare a semplice maggioranza il criterio legale di riparto delle spese relative ai beni e ai servizi comuni. Tale decisone potrebbe essere deliberata dall'assemblea soltanto all'unanimità, come ribadito più volte dalla giurisprudenza.
L'amministratore deve sempre consigliare ai propri amministrati di rivolgersi a ditte di pulizia strutturate, magari concordando servizi non sovradimensionati rispetto al condominio con chiarezza dei costi, dei prodotti utilizzati, delle giornate impiegate nel condominio e la conoscenza dell'addetto ai lavori.
L'amministratore
Amministrahouse di Anna Cacciato
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