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Martedì, 19 Marzo 2024

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È stato identificato, a 80 anni dall'affondamento e a sei anni dal suo ritrovamento, l'aereo di nazionalità britannica rinvenuto nei fondali dell'Isola di Linosa, in provincia di Agrigento. Si tratta del Martin Baltimore AG699 del 69 sq. della RAF, partito alle ore 12,45 del 15 giugno 1942 dall’aeroporto di Luqa a Malta per osservare il traffico navale nella zona di Pantelleria, interessata proprio in quei giorni dalla “battaglia di Mezzo Giugno” che vide le forze dell'Asse contrastare efficacemente l'operazione “Harpoon”.ritrovamento aereo 2GM EV

Il relitto venne individuato durante una campagna scientifica condotta nell'ambito di un progetto sulla mappatura dei fondali e il monitoraggio degli habitat dall'allora IAMC (Istituto per l'Ambiente Marino Costiero) del CNR di Napoli.

A seguito delle indicazioni fornite dal subacqueo Guido Caluisi e dai pescatori locali, dopo un primo riscontro eseguito con strumentazione “Multibeam”, la successiva prospezione effettuata con un R.O.V. (Remotely Operated Vehicle – un robot subacqueo filoguidato dalla superficie) alla profondità di 85 metri, aveva rivelato la presenza di un aereo silurante britannico della II Guerra Mondiale.

È stato possibile, oggi, fare luce sull'identità del relitto, grazie alla comprovata e qualificata collaborazione di Fabio Portella, appassionato subacqueo altofondalista siracusano ed Ispettore Onorario per i Beni culturali della Soprintendenza del Mare, che ha coordinato le operazioni.

Il relitto riveste un grande valore storico e simbolico almeno per due aspetti, il primo dei quali è relativo alla sua rarità dal momento che ad oggi non è nota l'esistenza di velivoli Martin Baltimore in ottimo stato sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale e ai successivi smantellamenti; in pochi musei esiste, infatti, solo qualche pezzo riconducibile a simile modello aereo e in Grecia vi è un esemplare ma semidistrutto.

Una grande scoperta, della quale sia l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, che il Soprintendente del Mare, Ferdinando Maurici, sono molto orgogliosi.

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