Solunto è un'antica città ellenistica situata sul monte Catalfano, nei pressi di Santa Flavia, in provincia di Palermo. Le più antiche notizie sulla città giungono a noi da Tucidide – storico ateniese –, che la racconta come una delle tre città fenice in Sicilia, assieme a Panormus e Motya (Palermo e Mozia). Secondo Tucidide, infatti, il luogo sarebbe stato occupato dai Fenici durante la prima colonizzazione greca, sebbene siano siano pochi i reperti che riconducono a tali origini: di origine punica è la necropoli, dove sono presenti diversi esempi di sepoltura, come le tombe ad enchytrismòs, inumazioni in anfora poste all'interno di una fossa scavata nel banco roccioso.
La città fu conquistata per tradimento da Dionisio I di Siracusa nel corso della sua guerra contro i Cartaginesi nel 396 a.C. (insieme a Cefalù ed Enna) e con molta probabilità, distrutta e interamente ricostruita sul Monte Catalfano, che rimase la sua sede definitiva. Nella nuova città vi si insediarono un gruppo di mercenari greci, la cui presenza è testimoniata dal carattere delle costruzioni e della loro decorazione, dalla presenza d'iscrizioni in greco e dal tipo delle magistrature e dei sacerdozi in esse ricordati.
Durante la prima guerra punica, la città passò ai Romani. I reperti archeologici suggeriscono una fase di decadenza in atto già dal I secolo e il successivo abbandono del sito.
La città era suddivisa regolarmente – secondo i dettami urbanistici di Ippodamo da Mileto – da una serie di strade orientate da nord-est a sud-ovest, intersecate da assi minori perpendicolari, i quali, essendo disposti perpendicolarmente alla pendenza, sono perlopiù costituiti da scalinate. Ne risultano isolati rettangolari disposti con il lato minore sugli assi principali.
La Via dell'Agorà – la strada principale – presenta, a partire dal terzo isolato, una pavimentazione in mattoni quadrati, a differenza delle altre interamente pavimentate in lastre di calcare.
Di notevole interesse l’architettura domestica, composta da case organizzate su più piani e ambienti distribuiti intorno a peristili, portici contornati da colonne. Significativa la “Casa di Leda per la sua ampiezza e i ppavimenti in opus signinum (cocciopesto) e mosaico.
Il Parco Archeologico presenta ancora i resti del complesso termale con pavimenti a mosaico e del teatro, decorato con cariatidi.
L'antiquarium di Solunto raccoglie i ritrovamenti e permette di approfondire l’urbanistica e l’architettura pubblica e domestica di età ellenistica, la documentazione prodotta dai nuovi scavi ed la “cultura materiale” della città, dalla sua fase punica fino ad epoca romano-imperiale.
Giovanna Garlisi
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