Lavoro, poco e sottopagato. I dati del centro studi della Cgil fotografano l’impietosa situazione del mondo del lavoro siciliano.
Non è soltanto una questione di quantità (di opportunità) ma anche di qualità. In Sicilia alla mancanza di lavoro si somma che quello che c’è spesso è un lavoro povero caratterizzato da sfruttamento e lavoro nero ciò è testimoniato dal reddito medio pro capite che in Sicilia e di 15.700 euro a fronte di un dato nazionale di 21 mila euro”, si legge nel report realizzato dalla Cgil Sicilia.
Il dato relativo al tasso di occupazione è eloquente: 42,6% a fronte di un tasso nazionale del 60,08. Il quadro della situazione occupazionale di donne e giovani è anche peggiore. “In Sicilia disoccupazione giovanile al 58 % contro un dato nazionale del 23%; occupazione femminile in Sicilia al 28% con una media nazionale del 46%”. Una buona fetta degli occupati è costituita dai lavoratori dipendenti. Su 1,4 milioni di occupati di questi 1,05 milioni sono lavoratori dipendenti (307917 del settore pubblico).
Scandagliando il dato relativo ai lavoratori dipendenti salta all’occhio che ben 381 mila sono lavoratori part time con oltre il 90% di tipo involontario cioè occupati con orario ridotto che dichiarano di avere accettato un lavoro part-time in assenza di opportunità di lavoro a tempo pieno. Dalle ore lavorate a cascata dipendono le retribuzioni. Il dato è impietoso. “Tra i lavoratori part-time oltre il 68% non supera le 26 ore settimanali con una retribuzione media tra questi lavoratori di meno di 800 euro”. Esistono poi settori in cui la situazione precipita in modo drammatico. Tra i collaboratori domestici solo il 10% ha un rapporto di lavoro a tempo pieno e un media salariale che non supera le 700 euro con oltre 11 mila che guadagnano meno di 5 mila euro l’anno. Non va meglio tra gli stagionali. Nel 2022 i lavoratori stagionali siciliani erano 450 mila con punte del 95% in agricoltura del 50% turismo e servizi e del 40 % in edilizia.
La metà di questa platea di lavoratori con una prestazione di lavoro part-time. “In agricoltura su 145 mila lavoratori 45 mila (31%) svolgono meno di 100 giornate lavorative l’anno con un reddito medio tra giornate lavorative e integrazione salariale di 7 mila euro. Nel settore del turismo il 50% dei contratti non superano i 5 mesi e parliamo di altri 30 mila lavoratori spesso part time con un numero di ore in nero di oltre il 20%”, si legge nel report. Carte alla mano, in Sicilia ci sono 100 mila lavoratori dipendenti che hanno un reddito anno sotto i 7500 euro e 250 mila che guadagnano in un anno dai 7500 ai 10000 euro. Insomma anche quando il lavoro c’è, c’è poco da stare allegri.
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