Associazioni e amministratori da oltre 2353 giorni sono impegnati in una battaglia di civiltà, finalizzata alla fiscalità di sviluppo da destinare agli operatori economici che ancora resistono e hanno sede legale e operativa al di sopra dei 500 mt slm, in Comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. L’iniziativa è rivolta ovviamente anche a chi intende trasferire la sede legale ed operativa della propria attività imprenditoriale.
«Con la Delibera di Giunta che perimetra le zone franche montane la Regione Siciliana ha adempiuto a quasi tutti i passaggi tecnici e politici. Adesso si esprimano i due rami del Parlamento in quanto la fiscalità di sviluppo proposta dal Comitato è integralmente compatibile con le vigenti disposizioni legislative e regolamentari, nazionali e comunitarie. Non ci sono impedimenti. La misura di politica economica approvata all’unanimità dal Parlamento regionale è finalizzata al rilancio delle zone interne dell’Isola e così contrastare il lento processo di spopolamento che perdura da tempo. È parte fondante del progetto di vita comune a cui stiamo lavorando e che presenteremo nelle prossime settimane.» Lo dichiara Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale del Comitato per l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia.
"La delibera con la quale la Giunta regionale ha approvato l'individuazione dei Comuni che, per caratteristiche specifiche, rientrano nelle Zfm e quindi possono usufruire della fiscalità di vantaggio, è un ulteriore, importante passo avanti. Adesso il Parlamento nazionale deve approvare la legge che le istituisce nella nostra Isola". Così le deputate all'Ars Elena Pagana e Angela Foti di Attiva Sicilia commentano la delibera con la quale ieri la giunta Musumeci ha approvato la proposta dell'assessorato regionale Attività produttive che, con la "perimetrazione" ha individuato 159 Comuni siciliani che rientrano nelle caratteristiche di "Zfm". "A dicembre 2019, l'Ars aveva approvato il progetto di legge con il quale sono stati individuati i parametri di individuazione per le Zone franche montane. In sostanza con quel voto il Parlamento siciliano ha stabilito quali sono le caratteristiche che un Comune deve avere – aggiunge Pagana – per rientrare nella denominazione di Zfm e che, su questa base possono usufruire di misure di contrasto allo spopolamento ed alla deriva socioeconomica. A quel punto individuati i parametri l'assessorato ha avviato l'individuazione dei Comuni che vi rientrano. Adesso abbiamo un elenco che comprende i primi 117 Comuni ai quali si aggiungeranno presto gli altri 42 che. Si tratta di Centri montani con meno di 15 mila abitanti, il cui territorio è almeno per il 50% al di sopra dei 500 metri sul livello del mare. Per l'Ennese, ad esempio, su 20 Comuni già 8 sono individuati come ricadenti in Zfm e a questi si aggiungeranno altri 7 Comuni".
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