Tariffe ferme a più di venti anni fa, procedure farraginose per i ricoveri, posti di lavoro in bilico. Alla base del malessere delle strutture socio-sanitarie di Confindustria, c’è la necessità di un adeguamento delle convenzioni a fronte di una crescente richiesta di servizi che gli ospedali non riescono ad assicurare. Francesco Ruggeri, presidente del comparto regionale parla di un vero e proprio “grido di dolore” che si leva dalle Rsa e dai centri di riabilitazione utilizzati dagli anziani.
Gli interlocutori sono governo e Assemblea regionale. “Siamo già stati auditi in commissione Sanità per rappresentare la nostra crisi. Lì si è deciso di affidarne la soluzione a un tavolo tecnico presso l’Assessorato alla Salute. Chiediamo che le nostre aziende siano messe in condizione di stare in equilibrio di bilancio, assicurare le prestazioni e l’occupazione di un comparto vitale per l’assistenza”. Il rischio è infatti che le questioni economiche si riflettano sulla qualità e la tenuta dei servizi.
“Una semplificazione delle procedure di ricovero – aggiunge Ruggeri – permetterebbe di decongestionare gli ospedali e ridurre i tempi di ricovero”. “In questo modo – aggiunge il presidente del comparto regionale di Confindustria Sicilia – il servizio sanitario regionale si concentrerebbe solo sui cosiddetti acuti, lasciando a noi il trattamento di pazienti stabilizzati ma che richiedono una vigilanza continua”.
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