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Martedì, 06 Giugno 2023

 

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Ho avuto l’onore, domenica scorsa, di stare sotto la “Vara” della Sacra Famiglia in occasione della Festa solenne delsgiuseppe Patriarca San Giuseppe, padre putativo di Gesù.

Ho pure partecipato alla Novena, predicata sia da don Giacomo Zangara, parroco di San Giovanni, chiesa alla quale afferisce la comunità di San Giuseppe, sia dal noto biblista, don Giuseppe D’Anna della diocesi di Caltanissetta. La Santa Messa solenne del giorno della festa è stata celebrata dal vicario generale del vescovo Mons. Rosario Gisana, nella persona di Mons. Nino Rivoli. Il fercolo della Sacra Famiglia è stato accompagnato dai portatori presso il duomo dove è stato accolto dal parroco, Mons. Vincenzo Murgano che ha presieduto la Santa Eucaristia. Essendo esterno alla confraternita mi pare d’uopo ringraziare l’amministrazione della Confraternita di San Giuseppe stessa, rappresentata dal nefrologo dottore Giuseppe Restivo e da tutto il Consiglio di Amministrazione. La processione, alla quale hanno partecipato le varie rappresentanze delle altre confraternite di Enna, si è snodata per alcune principali vie cittadine, giungendo presso la chiesa di San Sebastiano, dove don Filippo Salerno, cappellano dell’ospedale Umberto I, ha pronunciato una breve omelia. Colpisce positivamente la forte devozione verso San Giuseppe, concretizzatasi in un bagno di folla, in particolare il giorno della festa. I portatori sono persone semplici e disponibili e hanno accolto con grande pazienza la mia inesperienza. Mi sono rivelato, difatti, completamente “imbranato”, perdendo la fascia che cinge la vita di ogni portatore: l’avevo  fissata  male e, una volta giunto al Duomo, uno degli amministratori, evidenziando un’ottima organizzazione, mi ha fatto andare di corsa presso la sede della Confraternita, attigua al Santuario, dove la brava signora Raffaella, mi ha dato una fascia nuova, aiutandomi a indossarla, questa volta correttamente, e consentendomi in brevissimo tempo, di rimettermi al mio posto e proseguire il mio compito.  Sono stato portatore, tanti anni fa, del simulacro di Maria Santissima della Visitazione ed ero convinto che soltanto la Patrona del Popolo Ennese, fosse difficoltosa e pesante da portare. Ho dovuto ricredermi poiché ho constatato che portare San Giuseppe è altrettanto faticoso ma per il Santo Patriarca e la Sua Famiglia si fa questo e altro. Ho potuto notare come i confrati siano devoti e lo manifestino in assoluta ma nobile semplicità. Per alcuni anni mi sono distanziato dalle confraternite, poiché nella mia assurda “saccenza” ho pensato che fossero espressione di una banale religiosità. Determinate circostanze del mio vissuto mi hanno consentito di capire come esse, quando se ne colga la vera essenza, siano importanti nella fede di ciascuno dei quali ne faccia parte, ai fini dell’economia della Salvezza, non dimenticando che Dio non è soltanto per i “sapienti” ma è soprattutto per la gente semplice.

Mario Antonio Pagaria

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