Ricordo con molto piacere i miei anni lavorativi presso il commissariato della Polizia di Stato di Leonforte. Fui trasferito dalla Questura di Enna, poiché candidato prima alle comunali nel 2005 e poi alle provinciali del 2008. Proprio così, poiche' per gli appartenenti alle forze dell'ordine, candidarsi significa avere il trasferimento sicuro in altra sede per un minimo di tre anni. Una forma di tutela della PS che deve restare sempre al di sopra degli schieramenti politici, ma che danneggia e non poco il cittadino poliziotto che vuole, democraticamente, esercitare il proprio diritto di elettorato passivo.
Ma non voglio contestare proprio oggi una delle tante storture dell'ordinamento della PS. Nei primi anni a Leonforte prestavo servizio in borghese e tra le tante competenze che dovevo espletare giornalmente, avevo anche quella di vigilare le scuole. Ogni mattina, con i colleghi passavamo davanti a tutte le scuole leonfortesi, per controllare se tutto fosse a posto, e chiedevo notizie ai bidelli o agli addetti di segreteria proprio per verificare.
A fine giornata scolastica, ritornavamo per controllare se all'uscita dagli istituti i ragazzi non riscontravano problematiche di varia natura, per poi mettere, a fine turno, tutto in relazione per doverosa conoscenza nei confronti del nostro dirigente. Era una routine giornaliera prevista dagli ordini di servizio. Oggi sono felicemente in pensione e posso parlare liberamente, cosa che i miei colleghi in servizio non sempre possono fare. Purtroppo. In base alla mia esperienza personale, o se si vuole anche sindacale, leggere determinate cose riguardo la presunta "INTRUSIONE" in un' assemblea scolastica da parte di personale della PS, mi fa davvero sorridere per non dire che mi fa piangere.
Non conosco bene i fatti come, a quanto pare, non li conoscono neanche, autorevoli rappresentanti politici nazionali, ma non vedo niente di anomalo o assurdo in un' eventuale vigilanza e controllo da parte della Polizia di Stato locale. E' di loro competenza.... mica si era presentato Messina Denaro? Forse lui per qualcuno, avrebbe fatto meno scalpore, specialmente se si fosse presentato per spacciare. Invece si contesta una vigilanza da parte di tutori dell'ordine e della sicurezza pubblica.
Assurdo, ma siamo in Italia e tutto e' possibile. Non voglio entrare nel merito politico della vicenda, oggi parlo solo da poliziotto in pensione, anche se mi viene spontaneo dire che, in mancanza di argomenti o programmi, si cerca di "sfruculiare" sull'operato di chi rischia la vita giornalmente, per poco piu' di 1500 euro al mese, nello svolgimento delle proprie funzioni, per poi essere attaccato gratuitamente e ingiustamente, anche da una certa parte politica, che alla mia veneranda eta', pur sforzandomi, non riesco ancora a capire.
Gaetano Di Maggio
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