Caro Direttore,
spesso mi è capitato e di scrivere di disservizi e carenze all’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna come in altri Enti pubblici che hanno il dovere, per mano dei loro dirigenti, di erogare, nei confronti di noi utenti e contribuenti, servizi perlomeno funzionanti.
Ma questa volta non intendo denunciare alcunché di negativo.
Questa volta desidero portare a conoscenza della pubblica opinione di un servizio che definire eccellente significherebbe essere ingenerosi nei confronti di chi lo gestisce e del personale tutto che lo compone. Per cui, cari lettori, vi invito a consultare il dizionario Treccani e cercare un termine consono a ciò che sto per descrivere: a causa di alcune carenze mi è stato prescritto un costoso trattamento a base di Immunoglobuline che viene dispensato dal Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Enna, Umberto I, che auspico divenga presto policlinico universitario (non diffuso, come qualche scellerato ha paventato).
Ho fatto, nel giro di tre mesi, due trattamenti di questi farmaci, e mi sono recato per cinque giorni di seguito presso il suddetto Centro Trasfusionale diretto dal disponibilissimo dottore Francesco Spedale, collaborato da un’ ottima equipe di medici e biologi, nonché di infermieri professionali e Oss tra i quali mi preme ricordare Michele, Roberto, Damiana, Maria e Nella, scusandomi se non ricordo e non conosco I nomi di tutti gli altri.
Durante ogni seduta che è durata all’incirca un’ora , mi sono state iniettate in vena, ogni giorno, cinque flebo, ciascuna di circa 250 ml. Durante la trasfusione di ogni flebo, c’era la costante vigilanza di un infermiere che mi chiedeva se tutto andasse bene, che controllava se il liquido scendesse normalmente ,ma soprattutto osservava se sopraggiungessero in me reazioni avverse o effetti collaterali.
L’ambiente é estremamente confortevole, dotato di modernissime poltrone e di due schermi tv sintonizzati sui programmi nazionali onde consentire ai pazienti e ai donatori di sangue,di trascorrere il tempo necesssrio alla terapia o alla donazione, in assoluto relax, inoltre si instaura un clima di assoluta empatia fra pazienti e personale, ritengo appositamente firmato all’uopo.
Ci offrono persino, compatibilmente alla terapia, anche il caffè e i croissant. Per non parlare delle modernissime apparecchiature di cui è fornito il reparto. Da notare, l’umiltà e la professionalità del primario che viene a constatare di persona lo stato dei pazienti, insomma, non sembra affatto di essere in Sicilia nè in un ospedale pubblico bensì in un ospedale privato del nord.
Per una volta cortesia innovazione e professionalità vincono all’Umberto I di Enna.
Mario Antonio Pagaria
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