Da tifoso del Napoli non potrò mai dimenticare il mito Maradona. Facevo di tutto per andarlo a vedere a Napoli. Oggi il Maradona della politica italiana per me è Draghi e, nonostante, questo viene cestinato come se si trattasse di un giocatore scarso senza rendimento. In un momento drammatico dove forse per uscirne fuori di Maradona ce ne vorrebbe più di uno; eppure, viene allontanato con una semplicità che fa paura. Draghi è l’unico che poteva rappresentarci degnamente nel mondo. Avrà commesso sicuramente degli errori come diventare quasi il leader del PD. Avremmo magari sperato in risultati migliori, con lui il debito pubblico è aumentato ad oggi di 150 miliardi di euro ma vogliamo sminuire tutti i traguardi raggiunti? O il fatto di essere passati dall’Italietta scalcolata da tutti con l’inutile pentastellato Conte ad essere determinanti in tutte le scelte importanti europee. Vogliamo parlare anche su come ha gestito l’emergenza energetica portando l’Italia in pochissimo tempo ad essere quasi del tutto autonoma dalla Russia grazie ad accordi con altri paesi? Però si c’è un però. Voleva spostare il baricentro verso sinistra. Ed il centrodestra non poteva permettere questo. Non parliamo del grave problema dell’immigrazione che se gestito bene poteva rappresentare un vantaggio invece questa invasione assurda è senza ombra di dubbio una sciagura che i nostri figli pagheranno a caro prezzo.
Il centrodestra in maniera legittima ha visto la possibilità di andare al voto e andare al governo. Giusto ma da uomo di centro destra che mette gli interessi della patria prima di ogni altra cosa si poteva aspettare la primavera e nelle more dare un altro grande apporto all’Italia per realizzare in questi restanti mesi tante cose come portare avanti il PNRR indispensabile per noi tutti. Così non è stato e tanti come me pur essendo di centrodestra ci sono rimasti molto male.
Gaetano Di Maggio (Italia al Centro)
Commenti offerti da CComment