Nell’ambito del convegno organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana , dedicato al Sovvenire, ovvero l’organo di sostentamento alla Chiesa Cattolica, tenutosi presso un noto hotel di Enna, si sono svolte, presso la parrocchia di sant’Anna due importanti celebrazioni eucaristiche; la prima, venerdì scorso, presieduta da Mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, la seconda Sabato mattina, presieduta dal Vescovo “accogliente”, della Diocesi di Piazza Armerina, Mons. Rosario Gisana.
La prima liturgia è stata animata dalla corale del Rinnovamento nello Spirito, mentre la seconda, dalla corale polifonica “Beato Girolamo De Angelis” della parrocchia San Bartolmeo in Enna, guidata da don Sebastiano Rossignolo.
Durante la prima liturgia, monsignor Raspanti ha approfondito, adattandola alle tematiche del Sovvenire, la parabola dell’amministratore disonesto.
Dopo la messa gli abbiamo rivolto una domanda:
- Eccellenza, Ritiene che i fondi dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica, siano sufficienti a soddisfare le istanze di povertà in italia e, nella fattispecie, nella nostra Sicilia?
“Se noi dovessimo provvedere a tutte le povertà, non sono assolutamente sufficienti ma di per sé dovrebbe essere lo Stato a sovvenire . Per noi è un segno, di mettere in comune tutto quello che abbiamo e tutto quello che possiamo e questo lo mettiamo in comune con gli altri quando ci è possibile ma non abbiamo la pretesa di essere esaustivi per tutte le povertà e per tutti i bisogni, ragion per cui non c’è un limite per cui io le debba dire si o no. Quello che arriva, arriva, dalla generosità. I bisogni sono immensi e noi cerchiamo di fare il possibile” .
La mattina successiva è stata la volta di Monsignor Rosario Gisana, Vescovo di Piazza Armerina, che durante l’omelia ha sottolineato l’importanza del santo che si celebrava quel giorno, ovvero San Martino, come esempio di condivisione e di donazione. Va ricordato che San Martino condivise il suo mantello non esitando a dividerlo in due per donarne una metà ad un povero infreddolito e in quel povero aveva veduto la figura del Cristo sofferente.
Il Vescovo Gisana, ha indirettamente, sottolineato quanto possa essere importante la donazione per i cristiani: “Il Signore ci fa capire cose importanti, come la condivisione della ricchezza”. Tutto quello che possediamo – ha ricordato il presule - è dono di Dio, e noi dobbiamo saperlo utilizzare, mettendolo a disposizione di chi ne abbia bisogno. Noi non possiamo non condividere ciò che ci appartiene perché è dono del Signore.
Mario Pagaria
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