Si avvicina la tornata elettorale delle europee, elezioni diventate nel tempo sempre piu' importanti, poiche' le decisioni sul popolo italiano si prendono piu' a Bruxelles che a Roma, ma la gente rimane insensibile, poiché stanca e sfiduciata. Grandi manovre da destra a sinistra. Chiunque spera di poter ottenere il sospirato posto al sole. Si parla di abbassare al 3% lo sbarramento per il singolo partito, per poter essere rappresentato, oggi lo sbarramento e' del 4%. Si parla di alleanze e/o ammucchiate, pur di superare il fatidico traguardo, non considerando il fatto che il proliferare di piccoli gruppi parlamentari in Europa, da parte nostra, depotenzierebbe, inevitabilmente, l'azione politica italiana. Ma la cosa piu' grave e che nessuno capisce le necessita' di un popolo, che sta perdendo anche la speranza. In ogni tornata elettorale si registrano sempre nuovi record di astensionismo. Senza una rivoluzione culturale, che parta come necessità dalla base, saremo ancora ostaggio della non politica, chissà per quanto tempo ancora. Vi invito a riflettere su un dato. Solo il 2% circa degli italiani e' inscritto ai partiti politici, che a loro volta fanno dei congressi, sapendo gia' a priori chi li deve vincere, e il rimanente 98%? Subisce e contemporaneamente si allontana sempre di piu' dalla politica, lasciando sempre piu' spazio ad una classe dirigente incapace ed inadeguata a risolvere i problemi del popolo. Arrivera' dalla base questa presa di coscienza? Ai posteri l'ardua sentenza.
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