Certo passare da Pergusa e rivedere il lago ridotto al lumicino rattrista se non altro perché di anni ne sono passati parecchi dall’ultimo prosciugamento. Ovviamente la siccità ha fatto sì che la evaporazione, specie nel mese di luglio con temperature molto alte, sia stata tale da ridurlo in queste condizioni.
In più, forse, le falde acquifere parecchio interrate non riescono a far risalire l’acqua. A tutto questo si aggiunge poi la gran quantità di eucalipti che necessitano giornalmente di decine di litri di acqua (gli esperti, non noi, dicono che occorrono fino a 300 litri al giorno).
Una stima veloce indicherebbe che i circa 300 alberi (tanti sarebbero quelli attorno al lago) di tale essenza assorbono da 45 a 50 metri cubi di acqua al giorno che potrebbero essere sufficienti a compensare almeno l’evaporazione estiva.
Forse questa specie alloctona , con un programma di riqualificazione del patrimonio arboreo, sarebbe bene sostituirla con specie autoctona e più vicina alla natura delle zone interne di Sicilia.
Un altro aspetto importante è costituito dai molteplici canali di immissione delle acque meteoriche che adducono acqua al lago, si presentano ostruiti e per i quali, quelli di competenza dell’ex provincia piano piano si stanno pulendo, mentre quello più grande di competenza comunale è già stato pulito. (vedi foto)
Nei primi anni novanta , quando si registrò un altro fenomeno di siccità , il comune costruì un canale lungo la via Nazionale e zona ex Gescal (oggi via dei Miti) deputato a raccogliere tutte le acque piovane dalla zona dall’ex Hotel Giara fino all’ ex Hotel Villa Giulia. Con questo sistema le acque raccolte venivano convogliate nello sfioratore di piena ,costruito prima degli anni 70 per fare defluire le acque in eccesso del lago.
Forse, utilizzando questo sfioratore in senso inverso, cioè da emissario ad immissario, in caso di pioggia le acque raccolte naturalmente confluirebbero nel lago.
La portata di tale infrastruttura ,che durante le piogge era veramente considerevole, oggi è fortemente compromessa dalla mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria consentendo, di fatto, che le acque meteoriche non affluissero più verso lo specchio acqua.
Ovviamente tutto è legato alle piogge e alla volontà politica, perché se non si ha la capacità di guardare parecchio avanti e non a quello che si vede immediatamente, facendo valere la volotà dell’assessore di turno, sarà difficile prevedere quando e sé il lago tornerà ad essere quello di prima.
Massimo Castagna
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