Intitolare lo stadio Generale Gaeta di Enna a Peppino Cannarozzo potrebbe essere un modo delicato e intelligente per ricordare chi ha dedicato la sua vita allo sport e al calcio in particolare.
Negli ultimi decenni la vita di Peppino Cannarozzo ha incrociato la storia del calcio ad Enna e in Sicilia divenendone uno dei protagonisti più conosciuti. Giocatore, allenatore, dirigente di società sportive. Un impegno a tempo pieno. Con la passione di giovane innamorato del calcio e della sua città, costantemente espressa non solo nei campi di calcio ma anche tra le vie della città. Tante generazioni di sportivi e di calciatori sono state coinvolte non solo emotivamente nel vivere le stesse esperienze. Ma soprattutto sono divenute storie intense di amicizia e di rispetto che hanno espresso i migliori valori che lo sport intende promuovere ai giovani, per la loro formazione di persone e di cittadini responsabili.
Peppino Cannarozzo conosciutissimo in città era rispettato e stimato da tutti. La città dovrebbe valorizzare la storia di un suo figlio affinché si potesse mantenere il ricordo, non tanto e non solo, di una persona ma anche di una fase storica che ci ha accomunati a vario titolo in una comunità che con il calcio ha trovato le ragioni di una condivisione di gioie ed entusiasmo, di passioni e dedizione, di sacrifici e generosità.
A questo punto scaturisce spontanea la proposta di intitolare lo stadio di Enna “Generale Gaeta” a Peppino Cannarozzo. Proposta che rilanciamo alla città, ai suoi cittadini, ai loro rappresentanti in Consiglio Comunale, all’Amministrazione Comunale, al Sindaco. Anche Paolo Colianni che riteneva Peppino “come un padre” si trova d’accordo con noi. Speriamo che questa proposta non cada nel vuoto.
Gaetano Mellia
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