La ricerca scientifica per la battaglia contro i tumori continua: ricerca sperimentale, progressi diagnostici e nuove terapie stanno mostrando effetti positivi sul decorso della malattia, allungando la vita a molti malati. Tuttavia, persistono ancora molti problemi: dalla presa in carico del paziente alla revisione organizzativa, dall’accesso rapido ed uniforme alle terapie innovative ai sottovalutati problemi nutrizionali che moltissimi pazienti presentano.
L'importanza dell'innovazione digitale, il potenziamento delle reti di diagnostica di precisione e la creazione dei Molecular Tumor Board sono stati oggetto di discussione del webinar, organizzato da Motore Sanità, “ONCOnnection, il cancro al tempo del Covid”, con il contributo di Amgen, Boston Scientific, Nestlé Health Science e Takeda.
"La pandemia COVID ha prodotto effetti anche sul mondo dell'oncologia, nonostante si sia cercato di mantenere il più possibile la presa in carico dei pazienti anche nel periodo di lockdown. Si è registrata infatti una riduzione degli interventi chirurgici oncologici, si è avuto il fermo delle attività dei tre screening (mammella, colon retto e cervice uterina) e il ridotto ricorso agli approfondimenti diagnostici in ospedale ha prodotto una diminuzione delle diagnosi attese di tumore. È ragionevole ritenere quindi che avremo in oncologia un carico aumentato sia in termini quantitativi (mancate diagnosi) che qualitativi (casi più avanzati). La pandemia è stata anche una occasione per sperimentare in fase di emergenza, modelli organizzativi innovativi per l'oncologia, con particolare riferimento ad una più efficace integrazione delle attività ospedaliere con quelle territoriali. Ridisegnare il percorso oncologico con setting assistenziali territoriali (domicilio, cure intermedie) integrati con quelli ospedalieri è una opportunità da cogliere e da sostenere sul piano scientifico, organizzativo e, soprattutto, economico”, ha spiegato Gianni Amunni, Associazione Periplo - Responsabile Rete Oncologica Toscana.
G.Garlisi