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DEDALOMULTIMEDIA

Giovedì, 21 Settembre 2023

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Non so quali ragioni, vent'anni fa, convinsero chi pose mano all'esperienza di "Dedalo" a chiamarlo così.

So che se io oggi dovessi fondare una testata giornalistica chiederei all'editore di poter utilizzare lo stesso titolo.iudica 200

Perché dedalo, oltre che aggettivo che indica un'opera realizzata in modo ingegnoso, abile, geniale, è anche sostantivo che richiama la più significativa delle opere realizzate da Dedalo, il labirinto, che è, per antonomasia il luogo della difficoltà e della necessità del discernimento per poterne venire fuori.

E, dunque, nessun altro titolo, meglio di Dedalo, riassume la funzione di una testata giornalistica.

Fotografare la realtà, nella sua complessità e difficoltà e, in modo mai banale, aiutare il lettore a capire come venirne fuori.

Non serve, nel labirinto gridare, accusare, lamentarsi, imprecare, denunciare.

Non serve neanche stare a guardare muti: ci consegnerebbe a vivere da morti, senza meta e, dunque, senza senso.

Serve raccogliere con intelligenza e volontà, gli elementi di fatto che possano aiutare a capire quale sia la possibile via di uscita e percorrerla, accettando il rischio di sbagliare e l'impegno a proseguire. Con costanza e mai con testardaggine. Sapendo che in realtà il dedalo è metafora della nostra vita dalla quale, e dal quale, non usciremo mai sin che saremo vivi, perché questa è la nostra missione, cercare sempre, conoscere, capire. A cominciare da sé stessi, la ricerca più difficile, per finire su quello che ci circonda e sulla nostra relazione con esso.

Questo deve fare un giornale.

Come in un Dedalo, accettare di raccontare la complessità, senza mai farsi tentare dalla semplificazione e dalla banalizzazione. Raccontare, e dare voce, a tutte le possibili indicazioni che possano suggerire la meta. Non tacere per viltà e non gridare per disperazione. Aiutare a capire con umiltà quale che sia la verità possibile ed accettare di poter sbagliare, consapevoli che la ricerca della meta, il bene comune, è cosa faticosa per la quale non serve seguire il vento, ma la memoria dei propri passi.

E' quello che in questi anni Dedalo ha fatto.

L'augurio, per il suo editore e i suoi giornalisti, ma anche per noi che ne leggiamo costantemente le parole che ci aiutano nella nostra personale ricerca, è che possa continuare a farlo ancora e per molto tempo.

Ad multos annos.

 

Francesco Iudica 

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