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Il nuovo tariffario dei rimborsi, che entrerà in vigore il 1° aprile, è stato criticato da Federbiologi per i tagli eccessivi sui rimborsi ai laboratori d’analisi e ai centri diagnostici. A causa di ciò, le strutture in Sicilia rimarranno chiuse il 20 marzo in segno di protesta. Questo tariffario era già stato contestato a novembre e febbraio.
Secondo Pietro Miraglia, presidente di Federbiologi Sicilia, il tariffario potrebbe causare danni irreversibili alle aziende, riducendo in media del 40% i rimborsi destinati alle strutture e costringendo molte di esse alla chiusura.
Il 20 marzo, ci sarà una manifestazione al Teatro Brancaccio di Roma, durante la quale le sigle del settore chiederanno al governo di rinviare l’entrata in vigore delle tariffe al 1° gennaio 2025 e di aumentare le retribuzioni. In caso contrario, Miraglia avverte che ci sarà un caos per la sanità pubblica.
Nell’incontro dello scorso mese con l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, sono stati discussi la modifica delle tariffe, la rimodulazione del budget e l’omogeneità nei rapporti con le aziende sanitarie provinciali. Volo ha espresso la volontà di lavorare insieme per trovare soluzioni utili e sostenibili, e ha annunciato l’intenzione di costituire un tavolo tecnico permanente per facilitare il dialogo tra il settore pubblico e privato. Inoltre, considerando che la Sicilia è ancora in piano di rientro, verrà avviata al più presto una interlocuzione con Roma.
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