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Martedì, 19 Marzo 2024

Il direttore d’orchestra catanese, attuale Sovrintendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo, il 31 dicembre dirigerà nella cittàDimauroorchestra sassone la Philarmonie Leipzig una delle realtà tedesche più importanti dal punto di vista sinfonico. Dopo aver diretto il concerto di Natale a Tubinga, storica città universitaria vicino Stoccarda, l’anno si chiuderà in Germania il 31 dicembre, alle 18 dove dirigerà, alla Kongresshalle di Lipsia, il concerto di San Silvestro della Philarmonie Leipzig, una delle realtà tedesche più importanti dal punto di vista sinfonico. «Un’altra tappa importante nel mio cammino di direttore d’orchestra che mi porta a calcare adesso i palcoscenici più importanti», dichiara Di Mauro.  L’orchestra Filarmonica di Lipsia arricchisce la vita culturale oltre che della città più importante della Sassonia ma anche di tutta la Germania ed ha ottenuto un ampio riconoscimento internazionale. Il suono caldo e scuro dell’orchestra nasce dalla tradizione tedesca ed è stato elogiato sia dalla critica che dal pubblico. L’orchestra, diretta dal Maestro catanese, attuale Sovrintendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo, tra i più apprezzati direttori d’orchestra sui più importanti podi internazionali, eseguirà brani prevalentemente di compositori tedeschi o austriaci come Jacques Offenbach (Orfeo all’inferno), Franz Lehár (Meine Lippen die küssen so heiss/Giuditta, Lippen schweigen, il valzer Gold und Silber e Dein ist mein ganzes Herz), Friedrich Holländer (Tangogeiger), Johann Strauss sia padre (Seufzer Galopp e l’immancabile Marcia di Radetsky che chiude ogni concerto di fine/inizio anno) che figlio (Ich lade gern mir Gäste ein e Im Feuerstrom dal Die Fledermaus, il CanCan da La vie parisienne, Schwipslied e la polka Donner und Blitz), ma anche il fratello di quest’ultimo Josef Strauss (Ohne Sorgen) e Emmerich Kálmán (Tanzen möcht' ich), con una sola eccezione, il Libiamo ne' lieti calici, l’aria in tempo di valzer dalla Traviata di Giuseppe Verdi.

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